QUANDO UN OLIO DIVENTA EXTRA VERGINE
Vergine o extra vergine quali differenze?

Società agricola La Sovana Snc

L’olio di oliva non è soltanto un condimento ma può essere utilizzato in vari modi in cucina e, non molti sanno, che è un formidabile alleato per la nostra salute a patto che si tratti di un olio di qualità.

A La Sovana produciamo ormai da molti anni il nostro olio extra vergine di oliva con particolare attenzione alla raccolta, alla sanità delle olive e alla spremitura che viene effettuata solo all’interno del nostro mulino. Nei prossimi articoli vi spiegheremo come riconoscere un buon olio di oliva in base a colore, sapore e odore. Oggi però iniziamo con la definizione: quando un olio può essere detto “extra vergine”.
Quando si parla di un olio “vergine” ci riferiamo al processo estrattivo, significa cioè che quell’olio è stato estratto con metodi fisici e meccanici, senza l'utilizzo di solventi (utilizzati nell’estrazione di molti oli di semi) e senza miscelazione con oli di altra natura. Possiamo parlare di “extravergine” invece quando, oltre ad essere stato estratto meccanicamente, ha un'acidità inferiore allo 0,8 % (anche se in realtà gli oli di buona qualità hanno un'acidità molto inferiore).

olio la sovana


Quindi, ricapitolando, con un'acidità fino allo 0,8% possiamo parlare di olio extravergine mentre, quelli con acidità fino al 2% sono oli vergine. Nel caso in cui l’acidità poi superi il 2% l’olio non può essere commercializzato (olio lampante) e deve essere deacidificato per poter essere rivenduto con la dicitura “raffinato”.

Vuoi scoprire tutti i segreti dell'olio extravergine di oliva? Vieni a trovarci!


VAI ALL'OFFERTA


Richiesta informazioni
Vuoi informazioni sui soggiorni, clicca per chiamare
+390578274086 WhatsApp
oppure inviaci la tua richiesta compilando il modulo.